domenica 17 febbraio 2008

La felice convinzione di chi non sa (e non vuole sapere).

Dunque...posso dire ora con certezza che "non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire". Durante il mio primo mese di lavoro avevo (come accennato nel post precedente) sentito bisbigli circa la situazione incerta dell' ufficio, ma nonostante ciò, non avevo creduto a nulla (o meglio non volevo crederci).
Le voci ciatellavano qua e la circa circa i bizzarri metodi di pagamento del "capo". Inoltre, si sentiva vociferare riguardo ai famigerati contratti per la "nuova fornitura" di energia elettrica... Io, soddisfatta del fatturato ottimo, spesso a fine turno osservavo il mio database con orgoglio, come se fosse un' opera d' arte appena dipinta...alchè arrivava un collega dicendomi "beh sei brava, ma tanto non conta granchè...".
Di principio rimanevo un po' male...ma niente...la mia convinzione era sempre la stessa: "questo lavoro è bello e andrà tutto bene".
Ma veniamo a noi.
Allo scadere del primo mese attendevo tranquilla il mio primo stipendio; il Lunedì mi sedetti alla scrivania come ogni mattina e accendendo il PC mi rivolsi ad una collega dicendole "Bene, oggi è giorno di stipendio se non sbaglio...no?". Ricevetti come risposta un cenno negativo del capo. Mi spiegò che visti "gli ultimi fatturati" potevo anche sognarmelo, io come tutti gli altri.
Bene.
Quale cazzo di scusa era??? Era per farmi innervosire? O forse c' era qualcosa che non andava? Mi venne su come un conato la frase del tipo che mi aveva fatto il colloquio: "Sarai pagata a ore e non a fatturato ma dovrai comunque fatturare".
O Cristo...e se avevo fatturato...avevo fatturato anche troppo...facevo spesso qualche straordinario e non pretendevo nemmeno mi fosse conteggiato. Comunque decisi di stare calma e lavorare come ogni giorno. Aspettai. Ma di stipendio effettivamente non si parlava neppure.
Passò ancora qualche giorno e, non so ancora bene il perchè, aspettai senza dire nulla. Nel frattempo iniziavano a frullarmi nella testa i dubbi più clamorosi...Ma questi contratti che facciamo saranno davvero così convenienti? Ma i consulenti autorizzati alla fine lavoreranno bene?
Mi documentai un po' in materia...dovete sapere che dopo aver tolto il monopolio sul mercato tutto è libero, in pratica ogni fornitore offre il suo prodotto cercando di osteggiare in qualità e convenienza il suo alterego. Questo succede con l' energia elettrica, la telefonia, il gas e così via. Poi il "must" di questo mercato libero è cercare di procacciare più clientela possibile: "più clienti fai più soldi hai". Questo a costo di tutto...ovviamente anche a costo del cliente stesso. Il detto "il troppo stroppia" è assai indicato: si tenta ad ogni costo di avere più clienti e fatturato, sfruttando chi vi lavora e chi riceve i servizi. Il risultato è che, ovviamente, si lavora male, spesso con menefreghismo, si è vittime del "fatturato fantasma" (come lo chiamo io).
Cos'è il fatturato fantasma? Immaginate di lavorare appunto al telefono, come era il mio caso, bene...voi siete legati da questo sottile filo e dal vostro PC con il sistema operativo un po' obsoleto, chiamate i vostri clienti cercando di tutelarli dicendo loro che avranno risparmi e consulteranno un professionista autorizzato, siete in pace con voi stessi ma, un giorno, venite a sapere che quel professionista non era poi così professionale...visto che non riceveva uno stipendio da oltre due mesi...e che il cliente non era tutelato per niente, visto che la sua pratica non era mai partita. Oppure era partita ma "per errore" qualcuno aveva segnato male la potenza dei kilowatt causando così bollette sempre più alte. E il fatturato? Il fatturato c'era...certo che c'era, perchè il cliente era stato contattato, certo, il professionista era passato per la pratica e il cliente voleva risparmiare! Peccato che accidenti..."qualcosina" non era andato a buon fine.
Con questo non sto dicendo che è tutto così. Per carità. Però dove lavoravo io vi assicuro che, purtroppo, lo era.
Mi trovai a riflettere su tutto questo. Sbalordita.

giovedì 14 febbraio 2008

"Occasioni imperdibili"

Bene, dopo la prova iniziale, la prima settimana volò via in un battibaleno. Era rilassante di principio...il mio "ruolo" era quello di stare comodamente seduta alla mia scrivania e contattare una serie di clienti (e non) per offrire loro una nuova tipologia di contratto per la fornitura di energia elettrica. Ad una prima letta del contratto notai che si offriva uno sconto abbastanza corposo sul prezzo dei kilowatt ed inoltre, signore e signori, si bloccava questo prezzo scontato per addirittura 24 mesi! Una proposta appetibile a leggersi certo, ma ovviamente il cliente può avere giustamente un minimo di titubanza al telefono...questo perchè non ha davanti a sè il suddetto contratto. Per l' appunto la telefonata consisteva nel prendere un appuntamento con il cliente e mandare da esso l' apposito "consulente autorizzato con tanto di cartellino". Mi pareva filasse tutto meravigliosamente: il cliente era contento di risparmiare, io ero contenta di far bene il mio (seppur facile) lavoretto e il consulente era contento del suo appuntamento. Una specie di "cerchio del lavoro" come lo chiamo io, dove tutto deve combaciare perfettamente per garantire la soddisfazione di tutti. Così passarono i primi venti giorni...
Strinsi amicizia con i miei colleghi naturalmente. Di principio parlavamo poco e niente, viste le quattro ore passate a telefonare, ma avevamo comunque le nostre pausette...chi fumava, chi prendeva un caffè e così via. Alcuni ragazzi erano studenti universitari come me, altri facevano due lavori e qualcuno era proprio telefonista di "mestiere". Ma veniamo ai contratti di lavoro...vista la mia inesperienza totale in materia mi affidai ai miei "superiori" in questo: mi proposero un contratto "a progetto" (la maggior parte dei call center lo utilizza), una sorta di co. co. pro. insomma.
E fino qui...
Logicamente niente mutua, niente mensilità, niente ferie retribuite, niente. Ma per carità mi stava benissimo...era solo un' occupazione temporanea, il mio piccolo gruzzoletto mensile mi bastava e avanzava! Ero serena, sapevo di aver fatto il mio primo mese lì dentro nel migliore dei modi! Ero allegra, appagata e mi piaceva anche parlare con i clienti!
MA un giorno "per caso" sentii qualche cose che (in teoria) non avrei dovuto sentire. Beh ero davanti al mio PC che ripassavo la mia lista di clienti come ogni giorno, in attesa di richiamarne altri, quando una collega a voce moderatamente alta mi disse: "Sei contenta mi sembra! Peccato che sei nuova qua e non sai ancora come gira...". Io rimasi attonita di principio...ma cosa avrà voluto dire...ma sù...sarà la solita malignetta che cerca di metterti in difficoltà...non diamo peso a ciò che dice!
Lei vide che non facevo troppo caso alle sue esclamazioni misteriose così smise.
Mi ero fatta un breve calcolo delle ore lavorate e del rendimento, anche se ero pagata a ore e non a resa, ma nonstante ciò anche quest' ultimo era buono, davvero. Non vedevo l'ora di godermi il frutto del primo mese di lavoro!
Non vedevo l 'ora.



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domenica 10 febbraio 2008

In Origine fu...

Bene vediamo di cominciare dal principio... Sono una giovane di 23 anni, sto finendo l' università e ho passato due lunghi anni della mia vita a cercare di crearmi un maledetto posto di lavoro. Ma forse è meglio iniziare dal principio.
Non posso non ricordarmi quel Mercoledì, avevo appena preso appuntamento per un colloquio di lavoro, ero contenta perchè finalmente dopo tanto qualcuno voleva "mettermi in gioco". Ok non avevo nessuna esperienza di lavoro, essendo studentessa, ma da tempo oramai mi balenava per la testa il desiderio di lavorare. Beh fatto sta che quella mattina assolata di Novembre mi recai laggiù...
Arrivata a destinazione vidi un grande fabbricato con un cancello, mi dava l' idea di un bell' ufficio...già mi immaginavo scrivanie nuove su un parquet nocciola chiaro, di quelli che quando ci passi con i tacchi fanno un rumorino inconfondibile, delizioso! Salite le scale mi piazzai davanti all' ufficio del "capo", un po' agitata. Un tipo moderatamente attempato si presentò e mi fece accomodare, iniziò frettolosamente a spiegarmi la mansione cercata. "Call Center" fu la parola che ripetè più spesso...all' epoca non avevo la benchè minima idea di cosa fosse ma mi pareva ovvio che si trattasse di una specie di centralino, dove chiamare e ricevere chiamate da clienti. Comunque...finito il breve dialogo diedi la mia disponibilità immediata per il turno di 20 ore settimanali...un normalissimo part-time.
Ecco che successivamente visitai l' ufficio dove avrei passato uno stramaledetto anno della mia vta...beh le scrivanie non erano nuovissime ma potevano andare...e accidenti...il parquet c' era! Una decina di ragazze lavoravano al telefono, sembravano allegre. C'era una bella vista dalle finestre...non sò...tutto mi sembrava confortevole. Fui anche "istruita" su come lavorare...ma questa è un' altra storia, per oggi basta così :-)

Genesi

Apro questo Blog per sfogo, perchè sono stanca di tacere, per raccontare quanto possa essere "dura" la vita quotidiana per un giovane (specialmente se onesto) ...tutto questo visto senza censura alcuna e MASSIMA obiettività.



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